Chiesa di Bagnolo
Le Opere interne
Anche la predella dell’altare riporta dipinti interessanti.
Già esistente prima del 1400 come cappella, la facciata e la navata sono state risistemate radicalmente nel 1800 con riferimento agli elementi stilistici dell’architettura Neoclassica.
Il portale, le monofere, il rosone e l’abside interna sono riferibili ad un tardo stile Romanico-Gotico (1450 circa).
Sulla trave del lunotto della facciata (1484) lo stemma della famiglia Lafranchini (“mecenati”) con la scritta
soli Deo onor et gloria
All’interno della chiesa il dipinto della famiglia Lafranchini (1570) dedicato alla Madonna in Gloria con Gesù Bambino, San Rocco (invocato contro le malattie gravi e il male alle ginocchia. Protettore dei chirurgi e dei farmacisti) e San Francesco Da Paola (invocato contro gli incendi, la sterilità e le epidemie. Protettore dei naviganti).
Fissata ad una parete l’importante epigrafe datata 1537 con l’elogio al sacerdote Damiano per aver avuto ottima cura della chiesa parrocchiale.
I marmi policroni dell’altare rispettano il gusto dello stile barocco databile tra il 1700 e il 1800.
Gli altari laterali, i vani e il presbiterio hanno subito nel 1900 diversi interventi.
Un affresco del 1700 rappresenta San Carlo Borromeo (invocato contro le ulcere e i disturbi intestinali. Protettore degli insegnanti, dei catechisti e dei “frutteti di mele) in preghiera; sotto di lui l’immagine dei “Cedri” (che appare anche nell’emblema della famiglia Borromeo) significanti l’umiltà che preserva l’anima dalla corruzione e dona l’immortalità.
Il campanile in stile Romanico è attualmente funzionante manualmente (ore e concerti a 6 campane veronesi) e integrato da sistema amplificato a disco.